cercando il vetro di Murano scoprire l’isola ed arrivare alle perle di Moretti Alessandro (ideazione, progettazione, realizzazione, foto, testi, montaggio, regia di Barbara Bartoli©)

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la bellissima storia che Murano ha saputo svelarmi, quasi una commedia goldoniana che da un anonimo contesto turistico mi ha rivelato la metafora di un campiello - con collegamenti ed intrecci nascosti ai più, ma che potrete scoprire dal vero seguendo questo mio itinerario - in cui scoprire infiniti tipi di perle, anche quante possono essere prodotte con un design nella realizzazione di collezioni.

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È mercoledì 7 marzo 2012, sono a Venezia per lavoro con un collega, ma nel pomeriggio possiamo dedicarci ognuno ai propri più diretti interessi, e così, mentre lui resta ad un seminario sulle pompe di calore, io mi regalo una full immersion nel mondo del design, e lo faccio con il materiale che più mi affascina, il vetro: prendo il vaporetto 4.2 e vado nell’isola del vetro...

Sono ormai quarant'anni che sono stata con i miei genitori a Murano, nella mia memoria è sempre stato vivo il ricordo di quel laboratorio in cui avevo visto cosa può materializzarsi se da un crogiolo emerge uno strano mollusco incandescente, che poteva raggomitolarsi intorno ad una bacchetta lunga… fili che diventavano zampette, puntini che rimanevano tali, o che invece riuscivano a prendere vita diventando occhi, quando addirittura non venivano soffiati... e già, soffiati, ... il mistero di questa azione così affascinante per quel mio sentire infantile... forse anche per questo nei miei studi ho sempre cercato di saperne di più di questo vetro, che non sapevo di cosa fosse fatto… avrei poi scoperto, che a dispetto della matrice chimica che gli conferisce una struttura molecolare amorfa, questo materiale si diverte ad essere trasparente e a diventare cristallo, come pure ad assumere i colori della luce che lo colorano anche solo attraversandolo; quando poi non è esso stesso ad assumere una nuance, e di creazioni e suggestioni in queste vetrine ce n’è a non finire… come pure nelle opere d’arte esposte all’aperto.

Ma proseguendo mi avventuro dentro l’isola, e mentre cammino in queste quinte murarie inondate dal sole di marzo eccomi a ritrovare un tempo privato, in questo genius loci di un’isola che trasparente ai turisti ha ancora molto di prezioso da trattenere, in questa atmosfera così eterea da diventare leggiadra. Ho resistito alla voglia di entrare in tutti i negozi per guardare tutto, come pure ho evitato di lasciarmi trasportare dal desiderio di trasformare le continue intenzioni di acquisto in una azione conseguente, ma questo mi è stato relativamente facile, perché in realtà in ogni vetrina cercavo quello che non ho ancora trovato davvero: sto cercando le perle piccine, quelle proprio in vetro, coloratissime e luccicantissime... e allora continuo la mia ricerca oltre il ponte, entro nel primo negozio che trovo sull’altra riva e chiedo notizie di queste perline piccolissime… la gentilissima esercente mi dice che si tratta della conteria, che c’è un produttore, Costantini, che è più avanti lungo la riva… lungo il tragitto chiedo ad un ragazzo che sta lavorando in un locale e lui mi dice che non è sicuro se si tratti di Costantini o di Moretti, ma posso chiedere al tabaccaio che è più oltre… là, sì, vedo l’insegna. Ma prima mi fermo e mi diverto a fotografare questa opera d’arte in vetro, poi entro dal tabaccaio e chiedo… Sì, conosce l’azienda Costantini Moretti, ma non sa se riuscirò a trovarlo in azienda... Avevo un appuntamento? Certo che no, ma come spiegare a parole quello che i miei occhi gli hanno rivelato istantaneamente, e cioè che per le perle si ha semplicemente una irresistibile attrazione? Prova a contattare il titolare, ed effettivamente sono fortunata: è in azienda e può ricevermi! Gli chiedo un numero di telefono come riferimento, e mi dà addirittura il biglietto da visita... perché si tratta del figlio.

La strada è quella che potete fare insieme a me, uscita dal tabaccaio torno indietro e giro sulla seconda strada a sinistra, poi ancora la seconda a sinistra, e quando vedo in fondo sulla destra un negozio di ferramenta, allora costeggio la vetrina e poi proseguo per trovare l’insegna ed il campanello dell’azienda. Vi accoglierà - e se non volete affidarvi all’improvvisazione questi sono gli orari, che potete leggere sul campanello - Alessandro Moretti, un artista ed un imprenditore di cui l’isola di Murano può essere fiera, come pure il nonno del quale scoprirete leggendo la storia di Moretti: a giugno presenterà una nuova collezione e sta realizzando un cortometraggio sulla storia della perla... Ce n’è abbastanza per essere impazienti di scoprire le evoluzioni di entrambi i progetti, ma devo assolutamente rientrare. Volete sapere cosa realizzerò con le conterie che ho acquistato? Beh, ve lo dirò, c’è poi c’è una storia che collega questa contemporaneità di Murano con un mio reportage ad Arikamedu, in Tamil Nadu, nel 2004… ma di tutto questo vedrete e leggerete prossimamente, perché quel che è certo è che se il vetro è un materiale solido amorfo, formatosi per progressiva solidificazione di un liquido viscoso ottenuto per fusione di minerali cristallini, molto più è quello che riesce a creare nella infinita storia del divenire che incuriosisce, mentre il sole e la luna si danno appuntamento in questa stessa magica ora a Venezia.

(documenti protetti da copyright, elaborazioni di Barbara Bartoli, marzo 2012)

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