Prove di vacanze in città... vi è mai capitato di pensare che davvero due ore nella pausa del pranzo possono diventare uno straordinario anticipo di vacanza nel lavoro?

È lunedì, sì avete compreso bene, proprio lunedì 2 luglio e la giornata lavorativa comincia arroventando l'aria dello studio dove da ormai un anno e mezzo mi trovo con colleghi di lavoro e di sport... ma di questo vi dirò più avanti, oggi parliamo della nuvola di vapore caldo che ci avvolge tutti stamattina entrando... si arriverà ad una temperatura esterna di oltre 40 gradi, senza volersi soffermare sulla percezione effettiva del calore, che si potrebbe definire arroventante.... i tanto detestati da me condizionatori oggi proprio non ce la fanno a mitigare questo vapore, e così le tende a lamelle orizzontali orientabili vengono ruotate come cinte murarie d’altri tempi, fino ad impedire all’aria che surriscalda i pannelli vetrati di entrare spavaldamente... e perfino l’orchidea, qui da quando l'ho scelta nell’universo vegetale di un'esposizione, che dovrebbe gradire temperature tropicali, sembra invece un po’ provata... si arriva all’orario di interruzione per il pranzo ed assomigliamo sempre più a smarriti esseri inermi, sorpresi in un deserto di fuoco.

Ma la fortuna è che siamo a Ravenna, così basta la piacevole coincidenza di un collega che ha i parenti in vacanza al mare per garantirsi un servizio navetta che ti lascia su viale Italia e ti riprende due ore dopo nello stesso posto. Giusto il tempo di un cambio velocissimo per prevedere il costume al posto del solito abbigliamento da città, in una borsa getto al volo il kit per le lenti a contatto, gli occhiali da sole graduati, un telo da mare ed un abbronzante... Eccomi così, dopo soli venticinque minuti, ad ascoltare lo sciabattìo delle mie infradito viola, a sentire il dolce vento caldo che la pineta dello stradello mi regala, come a tutti i bagnanti che tornano verso le loro case di vacanza o camere di albergo capaci di ripararli dal sole e dalla calura.

Io invece vado incontro al mare, che oggi è particolarmente attraente ed io sono pronta per farmi avvolgere e riavvolgere nelle sue morbide e coinvolgenti fantasie, non appena abbandonata la borsa al titolare del bagno e le infradito viola a due bagnanti che sono stesi al sole su due lettini vicini al bagnasciuga.

E qui avviene la magia del controtempo, quasi un rallentamento che fa durare infinitamente di più l'ora che mi son riservata con questo infinito di acqua che da millenni si avvolge e svolge su se stessa, inventando onde sempre apparentemente simili, e ciascuna infinitesimamente diversa.... divento così protagonista del mio presente, nel concedermi di assaporare questo paesaggio e questo immenso che mi circonda senza pensare che siano i luoghi di ogni giorno. O meglio i luoghi quotidiani da quando - 37 anni e sei giorni fa - sono arrivata con la mia famiglia, che da Roma si è trasferita proprio qui, dove la mia mamma era nata e vissuta fin quando mio padre l'ha incontrata innamorandosene da subito.

Mi sorprendo, dopo un lungo, rilassante e ritemprante bagno con nuotate, mini immersioni, pause ritempranti, pause distesa a filo d'acqua, a risalire verso il bagnasciuga felicemente rigenerata, ringraziando la coppia custode delle mie infradito, a scoprire che per il pranzo, da me ordinato allo stabilimento per le 13.45, c'è ancora tempo: sono solo le 13.25, posso fare tutto con calma, dopo la doccia di acqua dolce così vicina alle meravigliose piante ricche di fiori e colori, eccomi a stendere il telo sulla sedia, a immergermi nella meravigliosa scelta di scenari tutti meravigliosamente appaganti come una vacanza in luoghi tropicali... prove di vacanza in città...

(documenti protetti da copyright, elaborazioni di Barbara Bartoli, luglio/agosto 2012)

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