15giorniDAspiaggia... il 7° giorno martedì 10lug12
(ideazione, progettazione, realizzazione, foto, testi, montaggio, regia di Barbara Bartoli©)
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(ideazione, progettazione, realizzazione, foto, testi, montaggio, regia di Barbara Bartoli©)
Ieri il mio collega, mentre insieme si chiudeva lo studio, al termine di un pomeriggio lavorativo per lui decisamente poco fruttuoso - pur se, al contrario dell'impegno, decisamente impegnativo - commentando le sue infruttuose fatiche per cercare di trasmettere il suo metodo ad un collega, esterno allo staff, mi diceva… vedi, è come tirarsi dietro un rimorchiatore... E devo dire che sono scoppiata a ridere, immediatamente seguita anche da lui, perché la scena, così efficacemente tratteggiata, era troppo esilarante e calzante, per trattenermi dall'immaginarla veramente.
Ed oggi, dopo una mattina un po' in contropiede rispetto ai tempi, ed al termine della quale ho ripetuto lo slalom del:
• rientro da studio con il collega fino a casa
•recupero in volata di CucciBlu, la mia autovettura
•e questo non prima di avere lasciato nel mio studio, al riparo dal caldo, le attrezzature elettroniche (le stesse attrezzature che oggi pomeriggio recupererò per portarle con me in un appuntamento di lavoro al quale devo essere fra poco meno di un'ora)
eccomi allora qui che quasi non credo ai miei occhi, nel vedere la scena del rimorchiatore, stavolta non in termini figurati, ma reali… anche se poi il senso figurato è qui, nella logicità della consuetudine, ovviamente invertito.. infatti, in questo caso, coerentemente con la funzione, sono i due rimorchiatori che portano, guidandola, una nave all'interno dei moli foranei.
E potete vedere la scena con me, proprio da dove - rischiando l'ustione sulla sabbia incandescente - la sto fotografando.
Per contro, questa stessa situazione può diventare invece la metafora della vita, quando si cerca di incanalare quest’ultima in una direzione prefissata, con mille accorgimenti, idealità, determinazione, rigore, dimenticando spesso che il gioco di equilibri davvero invincibile è l'entusiasmo delle idee e della spontaneità: troppo spesso ci si comporta alternativamente, come i rimorchiatori o come la nave, nel mare della propria esistenza: ci si impegna alla morte, con una fatica da braccianti di un tempo lontano, magari anche cottimisti, a tirare e a condizionare gli eventi in una direzione che ci siamo prefissati, ed alla quale abbiamo magari subordinato tutto il resto di noi; o viceversa ci si lascia trasportare, se non addirittura imprigionare, in una morsa che decide per noi, e che troppo spesso dimentichiamo di riconoscere, forse perché ammetterlo farebbe più male che subirla.
In questo modo dimentichiamo completamente che suicidare i propri entusiasmi e soffocare le proprie idealità è quanto di più crudele possiamo decidere di scegliere: perché morire ai sogni è molto peggio che cessare di respirare, in quanto il tutto di un individuo sa esistere in una girandola di sentimenti che necessitano solo di manifestarsi per aiutarlo a divenire sempre più se stesso.
Non ha senso condannare la vita a deformarsi, diventando un frigorifero emozionale per prolungare la propria esistenza terrena; troviamo invece ogni giorno la forza ed il coraggio di affrontare il mare del divenire come una faticosissima, ma per contro irrinunciabile ed affascinante, palestra di idee e di intuizioni in continua evoluzione, un vero e proprio cantiere in progress.
Almeno così mi sento oggi di sintetizzare la vita.... Scappo, a domani!
(documenti protetti da copyright, elaborazioni di Barbara Bartoli, luglio/agosto 2012)
donato da CITTAinVIAGGIO® ad UNIVERSALMENTEweb®
petaloRUBRICA 36
martedì 24 luglio 2012
COPYRIGHT by barbara bartoli
PROGETTAZIONE 24 luglio 2012
AGGIORNAMENTO 3 del 9 agosto 2012