audiolibriD’AUTRICEestate e adesso ascoltiamo le 15conchiglieAUDIO©
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E’ il 25 ottobre del 1999, di fatto il giorno del mio quarantesimo compleanno, l’ultimo festeggiato nel secondo millennio, ed è proprio a quel pranzo con una cara amica fotografa (che a marzo di quello stesso anno era per la prima volta stata ad Auroville), che decido di regalarmi una cosa speciale: un’avventura urbana tutta da scoprire – quindi lo studio di un esperimento di città mondiale che è più giovane di me, ha solo 31 anni, e che é in costante crescita – ed un contatto con un mondo così distante e diverso dal nostro, tanto da ricordare ancora con angoscia il fallito tentativo di andare nella lettura oltre quel secondo capitolo della Città della Gioia; tentativo rimasto peraltro anche successivamente intentato, quando quel mondo mi aveva parlato con la sua lingua, molto diversa dall’occidentalizzazione di significati.
Partirò così per la sconosciuta India il 2 febbraio del 2000, con la mia amica e due sue conoscenti, toccando la terra di Auroville il giorno successivo, avendo trascorso la prima notte indiana in un albergo di Chennai; e alla fine di quel pomeriggio di domenica, il 27 febbraio, in cui ho camminato a piedi nudi, quasi a stabilire un più forte legame, su quella terra rossa rinvigorita da un insolito residuo di monsone che sembra denunciare la mia stessa sconsolata tristezza, lascerò quell’incredibile realtà che é riuscita a farmi innamorare di una città (ma scoprirò poi che si tratta di qualcosa di più, addirittura del subcontinente indiano), proprio alla vigilia del trentaduesimo compleanno di Auroville. Città che inutilmente immaginerò riunita in quell’anfiteatro dove tutti gli Aurovilliani siedono mentre brucia la catasta del fuoco celebrativo all’accendersi dell’alba: io starò a quel tempo sorvolando i cieli della penisola arabica, e dovrò aspettare il mio 3° viaggio ad Auroville per prendere parte anch’io, il 28 febbraio 2001, a questo incredibile spettacolo.
Ma intanto, assetata di una ancora più avvincente, oltre che insolita, avventura urbanistica, che ho solo potuto sfiorare, ritornerò da sola ad Auroville alla fine di luglio, per restarci fino al 9 settembre, sempre a spese mie, e se possibile ancora più animata dalla passione del ricercatore che ha divorato in patria tutte le informazioni acquisite dal copioso materiale di studio acquisito nel corso del primo viaggio.
Ma sarà durante il 3° viaggio, quello iniziato il 28 dicembre 2000 e terminato il 9 marzo 2001, che condividerò la città di Auroville con tutta me stessa, raccontando la più personale e sincera sintesi di settanta giorni vissuti a confrontarmi con una realtà così specifica ed impietosa, rispetto al teorico progetto urbano intuito nei due viaggi precedenti: ogni riga delle pagine scritte nei giorni che contraddistinguono trentaquattro resoconti impietosi del mio stato d’animo, contiene nomi di fantasia (ho usato i colori per i personaggi maschili, i fiori per le figure femminili), ma tutto il resto - a cominciare dalla sincerità con la quale ogni volta che accendevo il mio portatile decidevo di svelare su una tastiera in plastica quel complesso, quanto inafferrabile, soggiorno aurovilliano - è assolutamente autentico.
Alla partenza di questo ultimo viaggio volevo capire fino in fondo cosa fare nel mio futuro, così attratta da quei visi e quei colori indiani scoperti da poco meno di un anno, ed amati - non per la voglia che molti occidentali hanno di ricominciare, quando fuggono sconfitti dalla propria vita qui, ma al contrario, professionista felicemente affermata in tutti i campi che un progettista ingegnere ed architetto, nonché docente universitario, può desiderare - proprio per questo indescrivibile languore che ti prende di quell’atmosfera, non appena debba essere relegata a ricordo. Nel marzo del 2001, tornata con questo materiale per un volume che si riconnette idealmente ad un altro, quello che riporta la mia acquisizione ed interpretazione dei contenuti progettuali della città di Auroville, fondata il 28 febbraio del 1968 nel Tamil Nadu, India Sud-orientale (... come le due parti di ogni individuo, quella professionale, pubblica, e l’altra strettamente privata), scrivevo, quel 25 marzo 2001:
... così, nello spazio di poco più di due mesi, mentre in Italia l’inverno stringeva nel freddo le giornate, una primavera indiana, assimilabile alla nostra estate, mi ha regalato sconvolgimenti emozionali che hanno sfinito la mia voglia di raggiungere sempre una coerenza logica al mio sentire; ed oggi, mentre sono felice di illustrare tecnicamente questa Auroville a chi ancora non la conosce, proprio come di svelare emozionalmente quella temporanea simulazione di residente aurovilliana che nella personalità di una sfida dell’anima si è raccontata, sono ancora più incerta sul progetto del mio futuro. Quello che certamente so è che per me l’India non è quella di quei santoni e di quelle polverine che impoveriscono la profonda dignità di un popolo antichissimo, ma al contrario è un’armonia vera di suoni, colori, sorrisi, emozioni che non è in un luogo specifico, né in un punto particolare di questo grande triangolo continentale: è nella luce della tua anima, che hai davvero imparato a riconoscere in quell’impietoso scenario incantato.
A chi leggerà questo volume, oltre a consigliare di acquisire immagini, informazioni e ambienti propri della città protagonista (che appunto troverete ...), evidenzio un aspetto insolito per un opera di architettura: non capita spesso che chi interpreta il costruito, poi ne voglia prendere parte come utente. Forse perché altrimenti si verrebbe a contatto con tanti stati d’animo che potrebbero risultare in contrasto con la teoria e con l’apparenza dei significati non ancora vissuti come significanti.
Beh, a me è successo di avere questa opportunità, e non senza un certo imbarazzo nel raccontarvi di me, ho deciso che vale la pena invece di condividere con voi questa mia esperienza nell’esperienza. Venite quindi con me ad Auroville, in quel 29 dicembre del 2000, e buona lettura! (Barbara Bartoli INDIA: la città mondiale di Auroville - il racconto Alinea Editore, Firenze, novembre 2004, volume pagine184, ISBN 88-8125-655-X)
petaloRUBRICA 67
mercoledì 8 agosto 2012
COPYRIGHT by barbara bartoli
PROGETTAZIONE 8 agosto 2012
AGGIORNAMENTO 1 del 10 agosto 2012
(documenti protetti da copyright, elaborazioni di Barbara Bartoli, agosto 2012)
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